Fino a che ci sarà l’Io ci saranno i demoni, quando non ci sarà più l’Io non ci saranno più neanche i demoni.
Come tutti gli esseri viventi, anche noi umani desideriamo la felicità e non la sofferenza, nonostante questo nella vita incontriamo spesso periodi difficili e ostacoli.
Secondo l’insegnamento del Buddha, gli ostacoli e la sofferenza che sperimentiamo sono il frutto di azioni passate compiute o in questa vita o in una vita precedente.
A volte possiamo anche incontrare degli ostacoli che la tradizione tibetana chiama demoni o spiriti maligni, questi possono essere di vario genere e sono suddivisi in varie categorie o “classi”.

Il demone principale è quello dell’Io, che sorge dall’ignoranza di base della nostra vera condizione e che ci tiene prigionieri nel circolo delle nostre tendenze abituali, stati mentali negativi (kleśa). Questi stati mentali determinano il nostro modo di agire o di pensare e non fanno altro che alimentare sempre più la nostra sofferenza. Un po’ come una persona che ha sete e per farsela passare continua a bere dell’acqua salata.
Come possiamo porre fine a questo circolo? Sicuramente il modo migliore è seguire un sentiero che ci porti a una maggiore consapevolezza di noi stessi e infine a riscoprire la nostra saggezza innata che come una luce in una stanza buia, fa sparire in un attimo tutta l’oscurità, realizzando così la nostra bontà fondamentale o natura di buddha.
Il Buddha ha insegnato che il modo per realizzare questo stato è la meditazione unita a una certa attenzione al nostro modo di vivere e comportarci attraverso i nostri pensieri, parole e azioni.
Questa saggezza non si limita solamente a letture teoriche e dissertazioni filosofiche ma è basata sull’esperienza che viene dalla pratica.
Un proverbio cinese dice “leggere diecimila libri non è come viaggiare per diecimila li.”
Imparare da soli leggendo un libro o da internet in questo caso non funziona.
Da piccolo avevo letto tutto il Manuale delle Giovani Marmotte e in teoria sapevo come fare una tenda con i rami degli alberi ma non ho mai imparato a farla.
In questo processo infatti è importante la trasmissione degli insegnamenti da parte di un maestro che abbia fatto questo percorso e che abbia ottenuto le relative esprienze e realizzazioni.
Detto quali sono le principali cause della sofferenza e cosa sono i demoni nel senso più profondo, esiste però anche un altro livello di comprensione, su un piano relativo infatti questi ostacoli o demoni possono assumere un aspetto più materiale.
Per questo la tradizione buddhista tibetana, ricca di “mezzi abili” (upāya) offre anche altri metodi per eliminare gli ostacoli, diminuire la sofferenza, aumentare la lunga vita e la prosperità, ecc. Sempre nei limiti del proprio karma, infatti se non si riconoscono i pensieri e i comportamenti negativi passati cambiando il proprio modo di agire e di pensare, sarà difficile avere degli effetti positivi.
Tra questi ci sono le “ruote di protezione” shungkhor, disegni che spesso hanno l’aspetto di piccoli mandala all’interno dei quali sono scritti dei mantra, sillabe seme (bīja) e varie raffigurazioni solitamente su carta.
Oltre agli shungkhor ci sono anche i takdröl (liberazione attraverso il contatto) e i tongdröl (liberazione attraverso la vista).
Questi mezzi, che molti occidentali vedono come delle superstizioni che non hanno nessun fondamento logico o scientifico, sono stati scoperti da grandi tertön (maestri scopritori di terma) del passato e sono frutto della saggezza millenaria del Tibet e dell’India.
La loro efficacia, come in tutte le cose, si basa sul concetto di interdipendenza (tendrel) dei fenomeni, su un insieme di fattori.
Per fare un esempio molto semplice:
1) il primo fattore è una persona che vuole la protezione.
2) il secondo è che questa sia stata fatta da un maestro che abbia raggiunto elevate realizzazioni spirituali, o comunque da un lama qualificato appartenente a un lignaggio autentico, solo e unicamente allo scopo di beneficiare gli altri.
3) Il terzo è la protezione (l’oggetto).
4) Il quarto è orientare le proprie azioni secondo la legge del karma causa-effetto, cercando di compiere azioni positive ed evitare il più possibile quelle negative che fanno male a sé stessi e a gli altri (la più importante fra queste rispettare la vita in tutte le sue forme e non uccidere nessun essere vivente).
5) Il quinto, la fiducia che funzioni.
6) il sesto, non solidificare troppo quello che pensiamo e sperimentiamo e tutti i fenomeni in cui crediamo.
Se tutti questi fattori sono presenti, allora molto probabilmente tutto funzionerà per il meglio.
Questa è una spiegazione molto semplice che mi è venuta in mente ed è una mia interpretazione e probabilmente ci sarebbero ancora molti altri fattori da considerare.
E’ sicuramente molto importante avere una mente rilassata con poche preoccupazioni, dare la giusta importanza alle cose senza esagerare.
Un proverbio tibetano dice così: “chi ha pensieri, intorno ha nove spiriti maligni.” Insomma se pensiamo troppo, i problemi, gli spiriti maligni e gli ostacoli ce li procuriamo da soli.
Anche se la miglior protezione sono la presenza mentale e la pratica spirituale stessa, non sempre abbiamo questa attitudine, quindi queste cose ci possono essere d’aiuto.
Gli Shungkhor
Gli shungkhor sono delle protezioni, di solito vengono messe in piccoli contenitori ga’u e portate intorno al collo ma anche nella tasca di una camicia o di una giacca (sempre in posizioni alte, dalla vita in su, meglio all’altezza del cuore)

Shungkor della Dea dal Parasole Bianco, contro ostacoli, negatività, malattie, calamità, danni di spiriti e per richiamare la fortuna.

Shungkhor di Guru Dragpo contro le malattie contagiose.

Shungkor di Tara Sosor Drangma, contro le negatività, gli ostacoli e la sfortuna, di gran beneficio specialmente per i bambini.

Il Donyod Korlo è uno shungkhor particolare scoperto da Guru Chöwang nel 13 sec. Oltre a essere tenuto addosso può anche essere messo nel pilastro della vita di una casa (pilastro principale), in casa o sopra la porta d’ingresso. Ecco cosa ci dice il maestro Dilgo Khyentse Rinpoche:
Questo khorlo messo in un tempio o in uno stūpa, dentro il tamburo di un tempio, un gong o uno stendardo di vittoria, statua o su una bandiera di preghiera, dentro il pilastro della vita, nella propria casa o sopra la porta o portato addosso o così via, pacifica completamente le oscurazioni e le azioni negative di molte vite. Rende stabile tutta la terra (luogo) nella virtù e nella buona fortuna, aumenta la longevità, i meriti, la prosperità la fama e la gloria vincendo su dèi, spiriti e uomini; protegge dai danni delle otto classi di spiriti, delle divinità della terra, nāga e nyan; distrugge il male degli spiriti malvagi jungpo e shidre; allontana tutti gli ostacoli, nemici, guerre, carestie e malattie contagiose. Uno otterrà la suprema e insuperabile illuminazione.

Shungkhor di Thangthong Gyalpo contro i terremoti e le calamità naturali da tenere in casa.

Nella tradizione tibetana i gyalpo sono degli spiriti maligni la cui influenza negativa può portare a eccessivo nervosismo, malattie mentali e anche alla pazzia e per questo molto pericolosi. Sono causa di settarismi e di conflitti all’interno delle comunità e ne minano costantemente l’armonia fino a dividerle anche con effetti violenti mettendo gli uni contro gli altri.
Secondo alcuni tibetani la violenza, la distruzione, i conflitti tra familiari e lo scontro tra fazioni rivali avvenuta durante la Rivoluzione Culturale in Cina e in Tibet sono stati opera dei gyalpo.
La protezione contro questa classe di spiriti è ritenuta molto importante.
Questo shungkor può essere indossato o tenuto in casa.
I Tongdröl
I tongdrol “liberazione attraverso la vista” hanno la qualità di lasciare un impronta karmica positiva a chi lo guarda, assicurando una connessione con il dharma e la relativa liberazione nelle vite future. Non tenuto addosso ma può essere tenuto in casa in una cornice.

I Takdröl
I takdröl “liberazione attraverso il contatto” indossati a diretto contatto con il corpo delle persone (all’altezza del cuore, il verso giusto e quello delle immagini qui sotto) se questi sono praticanti ne aumentano la chiarezza della mente.
Se messi e tenuti a contatto con il corpo di una persona defunta la aiutano nel periodo tra la morte e la rinascita (bardo).




Il takdröl di Tsasum Lingpa è descritto da Padmasambhava in questo modo:
Fortunati coloro che indossano questo chakra, Saranno liberati dalla sofferenza dei sei regni. Loro bloccheranno la porta dei quattro tipi di nascita E subito attraverseranno i dieci bhūmi e i cinque sentieri. In questa vita, prosperità e bodhicitta aumenteranno. Al momento in cui i loro corpi scompariranno Appariranno arcobaleni e piogge di fiori. Daka e ḍākinī del Monte Potala andranno loro incontro con offerte e musica di cimbali. Si verificheranno diversi segni meravigliosi. Rinasceranno in un Reame del Sambhogakāya, manifestando supreme, meravigliose emanazioni, Bodhisattva che realizzano il beneficio degli esseri.
