Welcome to the Jingle

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Oggi dopo un breve riposino ho pensato alle cose pratiche da fare:

1) procurarsi una nuova scheda telefonica; 2) Andare a fare compere allo Wanda Shopping Plaza qui vicino.

The Philosopher’s Phone

Esco, attraverso la strada sulla quarta sezione del primo anello vicino alla pompa di benzina e arrivo al negozio della China Mobile.

Quando entro nel negozio vengo accolto, come accade spesso, da un gruppo di commessi giovani e disorientati che non sembrano capire molto quello che dico e non certo perché mi esprima male o non parli cinese correttamente.

Infatti un associazione mentale abbastanza comune in Cina è:

“lui è straniero, lui non capisce/non parla il cinese” oppure “lui è straniero, io non capisco/non parlo l’inglese” o ancora “lui è straniero, anche se comprende e parla il cinese, non capisce ugualmente perché è straniero.”

Questa associazione è immediata e automatica a prescindere da cosa tu stia dicendo o facendo. Non è sempre facile trovare qualcuno, soprattutto tra commessi, che ascolti la tua domanda fino alla fine senza risponderti in modo automatico e che, qualora la tua richiesta fosse difficile, ti proponga una seconda soluzione a meno che non sia tu a chiederla più di una volta.

“Posso ripristinare il mio vecchio numero?” “Ci vuole la carta d’identità!” “Ho il passaporto.” “No, ci vuole la carta d’identità!”

Dopo vengo a scoprire che dall’aprile di quest’anno gli stranieri a Chengdu, possono comprare una carta telefonica solo in pochissimi punti vendita della China Mobile in tutta la città.

Per proteggerci dalle sempre più numerose frodi telefoniche? Mah, me ne vado via nel dubbio.

Proverò con un altra compagnia, la China Unicom.

Uscendo vedo un chioschetto che vende giornali, riviste e bibite varie e provo a chiedere alla signora che sta guardando uno dei tanti telefilm cinesi su un piccolo schermo portatile.

“Sapete dove posso comprare la carta della China Uni…” Non ho ancora terminato la frase che…

“Non lo so!” Mi risponde in tono seccato, distogliendo a malapena lo sguardo dal televisore1 

1 A ogni “nuova regola” (xin gui ding) c’è un nuovo rimedio, a Tai Sheng Lu, delle persone che sostano sui marciapiedi vendono qualsiasi tipo di carta telefonica registrata con carte d’identità locali, solo per un po’ di soldi in più.

Welcome to the Jingle

Scoraggiato mi sono diretto al centro commerciale dove ho comprato un quaderno, delle penne e delle mutande (che poi ho scoperto avere più del 70% di poliestere) e ho girando un po’ tra i negozi illuminati e i lucidi corridoi scintillanti e vedendo per lo più marche occidentali.

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L’androide di Blade Runner ha visto cose che gli esseri umani non potrebbero nemmeno immaginare: navi da combattimento in fiamme a largo dei bastioni d’Orione e i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser, io mi sono fermato davanti ai surfisti di California Dream, ho visto un negozio di vestiti di uno strano design locale con una testa di cervo imbalsamata appesa al muro e finalmente a North Latitude 30˚, l’ ho incontrato.

Aveva un completo grigio con dei pantaloni notevolmente più lunghi delle sue gambe e portava sopra la giacca un vestito di nylon azzurro senza maniche con il carattere bing (soldato) stampato all’interno di un cerchio bianco. Sembrava un incrocio tra un personaggio di Dragonball e un barbone, era in incognito ma io l’ho riconosciuto! Era lui! Babbo Natale!

Il suo essere lì era completamente senza senso, fuori da un negozio, all’angolo di un corridoio, a uno degli ultimi piani dello Wanda Shopping Plaza, a luglio.

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Poco lontano sono entrato in una sala giochi buia e rumorosa dove, accanto a qualche gioco nuovo, c’erano moltissimi giochi vecchi degli anni ’90, così ho deciso di lasciare un segno giocando qualche partita a King of Fighters ’98 e al nuovo Street Fighter. Molti dei coin-op erano consumati e uno a cui ho giocato era rotto.

Le partite duravano molto e la mia permanenza lì aveva cominciato a stordirmi allora mi sono alzato e ho deciso di usare i gettoni che mi rimanevano per pescare qualche peluche radioattivo.

C’erano i super eroi super deformed, draghetti verdi e orsetti di tutte le forme e colori. Inserisco i gettoni, faccio per dirigere l’arpione verso il peluche dell’uomo ragno e… CLAK!!!

Si spengono tutte le luci e le musichette assordanti. Black out in tutto lo shopping mall.

La gente comincia ad accalcarsi verso l’uscita e alcuni scendono a piedi dalla scala mobile.

Anche io li seguo ridendo. Welcome to the Jingle!

(Chengdu, 29 Luglio 2015)

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